Birrificio ANGELO PORETTI: il museo LIBERTY della Valganna

Viaggiatori amanti della birra ne abbiamo?

Sìììì???

Bene perché oggi vi parlo uno tra i più antichi e suggestivi siti birrari in Italia, il Birrificio Angelo Poretti, una combinazione perfetta tra tecnologia, arte e tradizione, dove si produce una delle birre artigianali italiane più conosciute al mondo.

Lo storico birrificio si trova in Valganna, a Induno Olona, vicino a Varese, ed è una perla Liberty, un vero e proprio museo dove si si viene catapultati in un modo di fare industria affascinante e pionieristico.

 

Birrificio Angelo Poretti: un po’ di storia

Una fonte “miracolosa”, due famiglie (Poretti e Bassetti) e una multinazionale: sono gli “attori” principali di questa storia, che parla di uno di quei birrifici che hanno fatto la storia della birra in Italia.

Nato nel 1829 a Vedano Olona, Angelo Poretti, decide di lasciare la provincia varesina, va a lavorare in Austria, Germania e Boemia dove inizialmente lavora come semplice manovale, poi come operaio e infine come appaltatore di alcune linee ferroviarie. Dopo tanti anni passati all’estero decide di tornare in Italia, e lo fa portando con sé due importanti persone, e un’idea: arriva a Induno Olona con la moglie, la boema Franziska Peterzilka, un mastro birraio, Emanuel Anger di Pilsen, e l’idea di produrre in proprio e in Italia la birra, quella buona, come l’aveva vista fare a Pilsen.

Angelo Poretti torna in Italia e realizza il sogno di una vita: nel 1877, trasforma la fabbrica di amido dismessa da lui acquistata in uno stabilimento per la produzione di birra in Valganna, terra preziosa per le sue fonti di acqua purissima, materia prima fondamentale per la produzione di una birra a regola d’arte, e scelta anche per la presenza di grotte naturali, ideali per conservare meglio la birra grazie all’impiego di blocchi di ghiaccio che, in inverno, venivano recuperati dai vicini laghetti di Ganna e di Ghirla.

Il 26 dicembre 1877 viene prodotta la prima birra Pilsner italiana, combinando i suoi quattro ingredienti principali: acqua, luppolo, malto e lievito. L’idea fu da subito vincente e da qui inizia il successo dell’azienda varesina.

Nel 1881, Angelo Poretti ottiene il suo primo grande riconoscimento: viene chiamato a partecipare all’Esposizione Nazionale di Milano dove in soli tre giorni finisce tutta la birra! È il boom: il birrificio inizia a produrre in grandi quantità.

Nel 1901, dopo la morte di Angelo Poretti, l’attività passa ai nipoti, Angelo Magnani ed Edoardo Chiesa, che portarono a termine il rinnovamento dello stabilimento voluto inizialmente dallo zio, dando vita allo splendido complesso architettonico in stile Liberty realizzato dallo studio di architettura Bihl e Woltz di Stoccarda.

Dopo essere stato rilevato nel 1936, dalla famiglia Bassetti, che ne rilanciò le attività dopo il periodo di forte crisi del ’29, il birrificio venne progressivamente acquisito, a partire dal 1975, dal gruppo danese Carlsberg, che tuttora possiede, tra gli altri, il marchio Poretti e lo stabilimento indunese. Il colosso Carlsberg ha modernizzato lo stabilimento mantenendone comunque lo stile antico, continuando la produzione e valorizzandone l’antica tradizione.

E ancora, a più di un secolo di distanza, il birrificio è stato scelto come birra ufficiale di Padiglione Italia a EXPO Milano 2015.

 

Birrificio Angelo Poretti: la sostenibilità ambiantale

Circondata da tanta bellezza, l’azienda non poteva non avere un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale che, insieme alla ricerca continua della qualità e dell’innovazione, è stata la molla per mettere a punto il DraughtMaster, un rivoluzionario sistema di spillatura, basato su fusti in Pet, totalmente riciclabili, che consentono di mantenere inalterate le qualità organolettiche della birra senza ricorrere all’utilizzo di Co2, come normalmente avviene con i normali fusti in metallo collegati alle spine dei pub.

Il birrificio si conferma da sempre fedele alla tradizione, senza smettere mai di innovarsi.

 

Birrificio Angelo Poretti: l’open day

Solitamente una volta a stagione lo stabilimento apre le porte per open day con visita guidata e degustazione gratuita: un’ottima opportunità per scoprire i segreti dei mastri birrai, la storia di un sogno e la bellissima architettura industriale del birrificio.

Così come la visita a cui abbiamo partecipato questo settembre, per assaporare la nuova cotta della 7 Luppoli La Milelizia, aromatizzata al miele di castagno degli apicoltori CONAPI-MIELIZIA (Consorzio Nazionale Apicoltori), la specialità stagionale prodotta in edizione limitata in onore dell’arrivo dell’autunno, immersi nell’atmosfera liberty di inizio ‘900 del Birrificio.

Potevamo farci scappare l’occasione di partecipare?

Assolutamente no!

Anche perché: 1 adoriamo la birra e 2 perché siamo viaggiatori dentro: la curiosità di scoprire non ci abbandona mai, anche per le visite dietro l’angolo 😉

A guidare i visitatori alla scoperta del sito produttivo, del parco botanico in cui è immerso e della bellissima Sala Cottura sono come da tradizione i dipendenti dell’azienda che, con la passione che li contraddistingue, fanno da ciceroni e accompagnano i visitatori in questa esperienza.

Il percorso dà modo di immergersi in un’atmosfera unica e d’altri tempi: una magica passeggiata che ripercorre tutta la storia del fondatore Angelo Poretti fino al cuore dei processi produttivi, attorniati da enormi serbatoi in acciaio in cui il mosto incontra il lievito per la fermentazione. A tratti si si sente il profumo del lievito in fermentazione, ora in lontananza, poi più pungente e forte.

Si possono ammirare elementi decorativi di stile Liberty che si alternano a festoni di fiori di luppoli e tini di ferro battuto che ricordano la funzionalità dell’edificio, così come i tipici colori giallo e grigio che richiamano la birra.

 

Birrificio Angelo Poretti: la Sala Cottura

La facciata dell’edificio che ospita la Sala Cottura è impreziosita da mascheroni, grottesche e medaglioni e dal bellissimo fregio dell’entrata in ferro battuto, stile Jugendstil, è la versione industriale del Liberty floreale.

Realizzata nel 1908, preserva le stesse caratteristiche estetiche di allora e rappresenta ancora il cuore pulsante dell’azienda. L’interno costituisce un raro documento di antica tecnologia ed è caratterizzato dalla suggestiva bellezza degli imponenti tini in rame (due al piano terra e due al piano rialzato) ancora oggi in funzione, dei lampadari e delle piastrelle sagomate che conferiscono all’ambiente un luminoso effetto cromatico.

In questo ambiente di altri tempi dal profumo di luppolo, conosciamo il mastro birraio dello stabilimento che ci spiega nel dettaglio tutto il processo di produzione della birra: è affascinante e interessante! Direi che, tra storia, curiosità, tecnicismo e aneddoti, siamo tutti rapiti compresi i più piccoli che partecipano alla visita.

E’ poi possibile salire al piano rialzato, osservare le pale che rimestano il mosto nei tini di rame attraverso una finestrella, ammirare dall’alto la sala e avere un’altra prospettiva ancora, rimanere incantati a guardare la grande parete in legno con molteplici scaffali in cui sono custoditi diversi tipi di luppoli in esposizione.

Io ci sarei stata ancora un po’, ma si deve proseguire verso Villa Magnani.

 

Birrificio Angelo Poretti: Villa Magnani

Immersa in un meraviglioso parco, Villa Magnani viene realizzata nel 1905 da Ulisse Stacchini, lo stesso architetto della Stazione Centrale di Milano. Anche qui ritroviamo le decorazioni floreali tipiche dell’epoca e il motivo dei medaglioni con le iniziali di Angelo Poretti e graziose sculture di angelo-donna fiancheggiano le scale che portano alla dimora padronale.

Siamo al termine del percorso e alla villa c’è la possibilità di degustare la 7 Luppoli La Mielizia o le più classiche birre di casa Poretti. Particolare la prima sempre ottime le altre.

E quelle scale…mannaggia quanto mi piacerebbe curiosare per le sale della villa…. 😉

 

Concluso il tour è possibile acquistare la birra preferita nello store all’ingresso dello stabilimento, che è anche il punto di ritrovo per la partenza delle visite guidate.

 

Birrificio Poretti: le birre

Potere al luppolo…in questo caso possiamo dirlo forte 😉

Dalla creatività dei Mastri Birrai nascono ad oggi una dozzina di birre Poretti diverse tra loro nell’aroma e nel gusto, a seconda del tipo e del quantitativo di luppoli impiegato nella ricetta (i grandi numeri stampati sulle etichette delle Poretti rappresentano la quantità dei luppoli utilizzati per la preparazione delle varie birre). A queste si aggiungono le riserve e le edizioni speciali.

Facciamo una veloce carrellata.

La 3 Luppoli, una lager, è la più affabile della famiglia: fresca e leggera, è la quintessenza della birra da abbinare alla pizza… semplicemente irresistibile. La 4 Luppoli Originale è la più vicina alla ricetta più antica dell’azienda, come testimonia il suo gusto classico.

Più corposa la 5 Luppoli Bock Chiara, una doppio malto dal sentore torbato con note fruttate: regge benissimo anche piatti molto saporiti, accompagnandoli senza coprirli. Poi abbiamo la 6 Luppoli Bock Rossa una doppio malto più impegnativa.

E ancora la nuova 7 Luppoli, una non filtrata con sentori di fiori ed erbe di campo. La Poretti ha avuto la sfiziosa idea di declinarne quattro versioni, tante quante le stagioni a cui ciascuna è dedicata: “L’affumicata” invernale, “L’esotica” estiva, “La Fiorita” primaverile e “La Mielizia” autunnale.

Ci sono poi la 8 Luppoli Saison Chiara e la 9 Luppoli in tre varianti: Witbier, Porter, India Pale Ale.

Arriviamo alla 10 Luppoli Le Bollicine e alla 10 Luppoli Le Bollicine Rosé. Quest’ultima è una birra speciale realizzata unicamente con malto di frumento, carota violetta e rifermentata con lievito “Saccharomyces bayanus”, lo stesso adottato per la produzione di molte bollicine.

E per concludere abbiamo la Angelo Pale Ale (birra ambrata in stile Pale Ale), la Angelo Brown Ale (birra scura in stile Brown Ale) e la Angelo Blanche (birra chiara in stile Blanche).

Insomma c’è l’imbarazzo della scelta e per tutti i gusti possibili.

 

140 anni fatti di Passato, presente e futuro di un birrificio di grande tradizione.

Il sogno di un uomo che è diventato realtà e ancora oggi è un’eccellenza del territorio varesino e un esempio splendido di archeologia industriale. Un birrificio bello da vedere, tecnologicamente all’avanguardia, immerso nel verde, con una storia e una tradizione meravigliosa *_*

 

Prosit viaggiatori!

O salute!, o cheers! come preferite 😉

 

 

 

Info Pratiche

Dove: Via Olona 103, Induno Olona (VA)

Come arrivare: In auto parcheggio consigliato all’ingresso del Birrificio; con il trasporto pubblico Linea P, capolinea Mulini Grassi. ampio parcheggio gratuito al’esterno dello stabilimento.

La visita: il costo della visita è di 8€, dura circa un’ora e mezza con gruppi di 45 persone al massimo per ogni visita. Tenete presente che solitamente una volta a stagione vengono organizzati degli open day con visita guidata e degustazione gratuita (come quello a cui abbiamo partecipato noi). In entrambi i casi la prenotazione è obbligatoria e si effettua direttamente sul sito del Birrificio Angelo Poretti: visite.birrificioporetti.it

Orari delle visite: ogni mezz’ora a partire dalle 9.30, con una pausa tra le 12.30 e le 13.30 e l’ultima visita in partenza alle 17.00.

Nota bene: la visita prevede un percorso a piedi che può risultare impegnativo per persone con difficoltà di deambulazione. Inoltre, essendo il Birrificio innanzitutto uno sito di produzione alimentare, durante la visita non è possibile farsi accompagnare dai propri amici a quattro zampe