La CASCATA della Froda: un’oasi selvaggia a un passo dal Lago Maggiore

Finalmente la prima escursione in zona dopo tanto tempo!

Il mettersi in auto, la strada, il non vedere l’ora di arrivare…lo sfarfallio nello stomaco della partenza anche per andare “dietro l’angolo”.

Decidiamo per una doppia escursione nella natura con spazi aperti e poca gente: la mattinata la dedichiamo al Lago Delio (di cui vi parlo qui), mentre dopo pranzo decidiamo di andare alla scoperta di uno di quei luoghi nascosti che ci piacciono tanto.

 

La Cascata della Froda

La Cascata della Froda è una delle bellezze nascoste della provincia di Varese. Pur regalando uno spettacolo davvero scenografico non è infatti così nota e segnalata come meriterebbe. Ma questo la rende ancora più speciale *_*

Per arrivarci si percorre un bel sentiero immerso nella natura con il rumoroso fluire dell’acqua come sottofondo che vi accompagnerà per tutta la passeggiata.

Il primo impatto con l’acqua lo avrete al piccolo guado dove piccoli salti d’acqua giocano con i massi.

Si inizia a salire un poco e si arriva ad un altro scorcio incantevole con una cascatella incorniciata dagli alberi e dove si intravede, sulla sponda opposta, la vecchia costruzione della riserva per l’allevamento delle trote: vi sono ancora i resti delle vasche di contenimento dei pesci, ormai da diversi decenni in disuso.

Poco sopra ci sono delle pozze d’acqua cristallina dove rinfrescarsi e rilassarsi lontani dalla civiltà relativamente vicina.

Il percorso prosegue arrampicandosi un po’ in salita e attraversa una zona boschiva molto suggestiva, ricca di una grande quantità di piante e rigogliosa vegetazione.

Ci si ritrova in un luogo sempre più selvaggio a osservare i riflessi della luce sulle rocce e tra le foglie e dove le tonalità di colore verde, blu e smeraldo si fondono con il paesaggio circostante, richiamando agli occhi tutti i colori di quella natura ancora incontaminata che amiamo tanto.

 

L’ultimo tratto è quello un po’ più impegnativo, ma una volta arrivati allo stretto ponticello di ferro vi ritroverete davanti a uno spettacolo stupendo: un suggestivo anfiteatro scavato nella roccia dalle acque che scendono dal Monte Cuvignone dopo un salto di quasi cento metri, e ancora in un secondo bellissimo salto.

 

 

A questo punto (volendo) occorre arrampicarsi su una scaletta di ferro a pioli per raggiungere la base della cascata principale.

Una volta lì, con il naso all’insù e la goccioline che arrivano sul viso, è pura meraviglia!

Sembra quasi di stare nel cuore di una foresta tropicale al cospetto di un’alta e sottile cascata…

Sorprende. Stupisce. E’ semplicemente un luogo pazzesco!

Si dice che la cascata sia considerata un sito energetico, di sicuro è un luogo incantevole, poco conosciuto, semplicemente stupefacente *_*

Una vera chicca! 😉

 

 

 

 

 

 

Info pratiche

Come arrivare:  venendo da Milano dall’autostrada A8 prendere l’uscita Azzate-Buguggiate e imboccare la sp1 seguendo sempre le indicazioni per Laveno Mombello. Giunti sul lungolago di Laveno andare a destra alla rotonda seguendo per Luino. Per arrivare al sentiero per la cascata, si deve prima percorrere la SP69, che collega i paesi della costa lombarda del lago Maggiore; in località Castelveccana, tra Portovaltravaglia e Caldè, si trova la svolta per Nasca. Giunti in paese si segue la strada per S. Antonio, fino a trovare, dopo circa 1 Km il cartello con l’indicazione cascata della Froda, sulla destra.

Parcheggio: vicino all’imbocco del sentiero non c’è un apposito parcheggio, quindi, se è possibile, potete parcheggiare l’auto sul ciglio della strada a ridosso del bosco (in modo civile mi raccomando). Altrimenti è necessario parcheggiare l’auto a Nasca e risalire a piedi verso il sentiero.

Quando andare: primavera, estate e autunno

Accesso: libero

Durata della passeggiata: circa 30 minuti senza le soste, se si parcheggia in paese la camminata è più lunga

Percorso: adatto a tutti, anche ai bambini che sicuramente si divertiranno a sentirsi dei piccoli esploratori.  Fate attenzione a un passaggio poco prima del ponte di ferro dove ci sono un paio di massi un po’ altini. Si consigliano calzature adatte.