FLAGSTAFF: tra il vecchio WEST e la ROUTE 66

Capoluogo della contea di Coconino, Flagstaff, tra il suo fascino old-style western e il suo essere parte della mitica Route 66, è uno dei posti che più ho amato: come spesso capita nei viaggi ci si innamora di un posto inaspettato.

Sì perché, nonostante le ricerche fatte prima di partire, avevo trovato poco su questa cittadina dell’Arizona ai piedi delle suggestive San Francisco Peaks, ed è stata una piacevole sorpresa.

Flagstaff è edifici di mattoni, locali storici, giardini verdeggianti, negozi shabby chic, murales ispirati alla Mother Road: il tutto in un’atmosfera d’altri tempi. E’ piccola ma potente, arriva dritta al cuore di chi si prende la briga di addentrarsi nelle vie della sua Historic Downtown.

 

Un po’ di storia

Situato lungo una vecchia ferrovia per la California, il primo colono bianco della zona, Edward Whipple, aprì un saloon vicino a una sorgente nel 1871. Un secondo pioniere, di nome F.F. McMillen, si stabilì a nord dell’attuale Flagstaff nel 1876. Ben presto, sempre più persone popolarono l’area che era ricca di acqua, selvaggina e legname. Altri iniziarono ad allevare bovini e ovini.

Quando la Atlantic and Pacific Railroad (ora Santa Fe) arrivò nel 1882, c’erano dieci edifici nella Città Vecchia, ma presto si spostarono più vicino al nuovo deposito ferroviario. In men che non si dica, la Città Vecchia era quasi deserta e quando un ufficio postale fu istituito vicino al nuovo deposito dei treni, assunse il nome di Flagstaff.

L’espansione della ferrovia negli anni 1880 attirò mercanti e salooner per aprire negozi per i ferrovieri e i boscaioli. Nel giro di un paio d’anni Flagstaff divenne una fiorente cittadina di industrie ferroviarie, del legname e dell’allevamento.

Nel 1894 fu fondato il Lowell Observatory, luogo di grandi scoperte celesti, considerato uno dei più antichi osservatori astronomici degli Stati Uniti e diventato poi National Historic Landmark nel 1965.

Nel 1899 fu fondata l’University of Northern Arizona e Flagstaff divenne presto il centro culturale dell’Arizona settentrionale. All’inizio del 1900, le “Sette Meraviglie” di Flagstaff diventarono famose e il turismo divenne la sua più grande risorsa.

Nel momento in cui la Route 66 attraversò la fiorente città di Flagstaff, lungo la nuova autostrada sorsero numerosi tribunali automobilistici, stazioni di servizio e diners che contribuirono a far prosperare la sua comunità.

In seguito, quando fu completata l’Interstate 40 andando a sostituire la Route 66, gli affari subirono grandi perdite in quanto, tanto che durante gli anni ’70 e ’80 molte attività commerciali si spostarono dal centro della città e Flagstaff cadde in declino.

Nel 1983, l’importanza storica dell’area è stata riconosciuta attraverso l’inserimento nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici (National Register of Historic Places).

E la città ha ripreso vita: oggi Flagstaff è una delle principali destinazioni turistiche dello stato.

 

Historic Downtown Flagstaff

Con la mitica Route 66 che la attraversa, l’Historic Downtown è il cuore e l’anima di Flagstaff.

Il vero diletto è quello di passeggiare nelle vie del centro storico alla scoperta dei palazzi di mattoni rossi, degli edifici storici risalenti agli ultimi anni dell’800, dei negozietti vintage, dei bookshop, della street art…il tutto intriso delle atmosfere da vecchio west *_*

Noi ci abbiamo passato due piacevolissime orette, ma sicuramente Flagstaff e i suoi magnifici dintorni meriterebbero sicuramente più tempo!

Ma veniamo a noi e vediamo insieme cosa vedere durante una breve sosta in città 😉

 

La storica stazione ferroviaria e il Visitor Center

La storica stazione ferroviaria di Flagstaff è parte integrante della città dal 1926, anno in cui fu costruito dalla Atchison, Topeka e dalla Santa Fe Railway. Questo edificio in mattoni Tudor Revival, con il suo tetto a due spioventi, è stato progettato da uno dei tecnici della ferrovia e si trova in quello che storicamente è stato uno dei corridoi ferroviari più trafficati sia per il trasporto merci che per il trasporto passeggeri negli Stati Uniti.

Un luogo del passato affascinante con una sua leggenda che riguarda un fantasma errabondo. Si racconta che durante sua la costruzione un frenatore fu investito da un treno in corsa e morì fuori dalla stazione. Da allora, il personale e i visitatori affermano di aver sentito una presenza inquietante in tutto lo stabile, oltre a voci spettrali, punti freddi e persino aver visto l’apparizione di un uomo con un abito vecchio stile che vagava per la stazione.

Sicuramente vale la pena una visita per l’originalità dell’edificio, per la sua sala d’attesa di altri tempi, per le targhe storiche, per immaginare i tempi passati e le persone che transitavano da qui…e naturalmente fare tante foto 🙂

Un altro motivo per andarci è che oggi lo stabile ospita il Visitor Center di Flagstaff, tappa fondamentale per recuperare info, mappe e brochoure e dare una sbirciatina al carinissimo shop dove troverete souvenir a tema ferroviario, oggetti di artigianato locale e le immancabili memorabilia della Route 66.

Quei posti in cui praticamente si comprerebbe tutto per intenderci  😀

Ah mi raccomando: non perdetevi assolutamente il grande disegno dedicato alla Mother Road immortalato sull’asfalto dell’adiacente parcheggio!

E poi, se siete fortunati, capita che, mentre siete lì a guardare i binari e a immaginare le storie passate che qui si sono incrociate, passi uno degli infiniti treni merce americani…ed è sempre una grande emozione e un gran fantasticare!

Dove: 1 East Route 66, proprio di fronte al centro storico di Flagstaff

Orari Visitor Center: aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 17, la domenica dalle 9 alle 16; chiuso il Ringraziamento, Natale e Capodanno.

 

Santa Fe Depot, Gandy Dancer sculpture, Baldwin locomotive

Continuando sulla Route 66 incontrerete il vecchio deposito merci della Atlantic and Pacific Railroad, costruito nel 1889. Potrete anche vedere la scultura “Gandy Dancer” dedicata ai lavoratori dei binari ferroviari.

Il nome della statua deriva dal fatto che le squadre di operai erano molto efficienti nello spostare sezioni o binari pesanti lavorando all’unisono, utilizzando gli strumenti prodotti dalla Gandy Tool Company e tenendo il ritmo cantando. Da qui il termine “Gandy Dancer”.

Gli strumenti che si possono osservare sono la mazza a punta, il calibro per binari, la chiave inglese, il manubrio e le pinze per binari.

Poco più avanti, in Santa Fe Plaza, proprio lungo la Route 66, potrete ammirare un’autentica locomotiva a vapore Baldwin, costruita dalla Baldwin Locomotive Works nel gennaio 1911, e utilizzata l’ultima volta come numero 25 dalla Southwest Lumber Mills, Inc.

Dove: South side of Route 66, east of San Francisco St.

 

Il Weatherford Hotel

Lo storico Weatherford Hotel viene fondato nel 1897 da John W. Weatherford un isolato a nord della US Route 66. Inaugurato il primo dell’anno 1900, il lussuoso hotel attira visitatori come il magnate dei giornali, William Randolph Hearst, l’ex presidente Theodore Roosevelt, l’autore del Vecchio West, Zane Gray e l’avvocato Wyatt Earp.

Nella prima parte del ventesimo secolo, l’artista dell’acquerello Thomas Moran, trascorre molte notti all’hotel Weatherford mentre completa le sue opere che hanno come soggetto i paesaggi dell’Ovest americano. Le sue immagini mozzafiato si rivelano determinanti per convincere il congresso a preservare alcune delle aree naturali che sono ora parchi nazionali come Yellowstone e il Grand Canyon.

Il Weatherford Hotel rimane uno dei luoghi più iconici della città con le sue grandi sale da ballo, tocchi vintage e il suo bellissimo porticato esterno e ancora oggi, come ieri, accoglie i viaggiatori che passano da Flagstaff.

Dove: 23 N. Leroux St.

 

Il Monte Vista Hotel

Non si può non citare il Monte Vista Hotel: la sua enorme insegna al neon vecchio stile sovrasta questo hotel storico oggi inserito nel National Register of Historic Places.

 

L’Hotel Monte Vista viene costruito nel 1926, lo stesso anno in cui viene fondata la US Route 66, e inaugurato il primo dell’anno del 1927. Riportato negli anni al suo antico splendore, continua ad essere uno degli alberghi più importanti della città e un punto di riferimento per tanti viaggiatori che scelgono di alloggiare nelle camere che prendono il nome dalle star del cinema passate di qui.

Infatti, durante l’età d’oro di Hollywood, negli anni ’40 e ’50, l’hotel ospita star famose come Bing Crosby, Jane Russell, Clark Gable, Debbie Reynolds, Bob Hope e altre celebrità ancora, che lo scelgono come alloggio durante le numerose riprese di film girati nelle zone circostanti. Pare che persino le scene del film “Casablanca” vengono girate qui durante il soggiorno di Humphrey Bogart.

Lo si guarda e si immaginano le stanze, i paralumi di piume, i mobili vintage, i colori caldi e le decorazioni eclettiche, pensando a quante vite e quante avventure si sono incrociate lungo i suoi corridoi…

Dove: 100 N San Francisco all’angolo tra Aspen e N. San Francisco St.

 

The Orpheum Theatre

John Weatherford, colui che costruì l’Hotel Weatherford, nel 1911 aprì il Majestic Opera House, il vecchio cinema di Flagstaff. Sfortunatamente, nel gennaio 1915, una grande tempesta di neve ne provocò il crollo del tetto. Weatherford non si scoraggiò, ricostruì il teatro apportando migliorie e ribattezzandolo The Orpheum Theatre, che aprì i battenti nell’agosto del 1917.

L’Orpheum Theatre ha celebrato il suo centesimo anniversario nell’agosto 2017 e rimane un punto di riferimento della cittadina continuando a intrattenere le nuove generazione di residenti e di visitatori con concerti, spettacoli con artisti locali e nazionali, concerti, proiezioni di film ed eventi della comunità.

Dove: 15 W Aspen Ave.

 

Il Babbitt Brothers Building

Il Babbitt Brothers Building fu fondato nel 1888 da David, George, William, Charles ed Edward Babbitt, come negozio di forniture per l’edilizia creando la Babbitt Brothers Trading Company.

Pensate che l’attività crebbe fino a raggiungere le dimensioni di mezzo isolato diventando in seguito il più grande magazzino dell’Arizona!

Col tempo il negozio dei fratelli Babbit dovette affrontare diversi momenti difficili e, una volta chiuso, fu destinato alla demolizione. Fortunatamente, nel 1991, la fondazione Babbitt Ranches venne in suo soccorso acquistando e restaurando l’edificio, riportandolo al suo aspetto originale, con i soffitti di lamiera e la facciata in arenaria rossa.

Dove: 73 E Aspen Ave.

 

Il Loy Building

Questo edificio nel cuore di Flagstaff oggi ospita la Starrlight Books, carinissima libreria indipendente vecchio stile piena di libri usati e da collezione con una personalità tutta sua.

Dove: 15 N Leroux St.

 

Flagstaff General Store

Questa è un’adorabile piccola boutique con un mix eclettico di… quasi tutto!

Attraversate la porta e vi ritroverete in un minuscolo mondo arredato in modo semplicemente fantastico e “so cozy”! *_*

Ci potrete trovare articoli fatti a mano da artisti locali, dai gioielli ai dipinti, dalle insegne alle ceramiche, ma anche vestiti, accessori, articoli per la casa, compresi mobili restaurati, idee regalo, prodotti viso e corpo, giocattoli, pezzi unici e persino birra prodotta artigianalmente in Arizona.

Il plus è che fare shopping qui sostiene una gran buona causa: salvare e riabilitare gli animali bisognosi.

Quindi entrate a curiosare, primo perché questo piccolo negozio è troppo carino, secondo perché con un acquisto potrete aiutate a salvare gli animali 😉

 

Dove: 9 N Leroux St.

 

Flagstaff e la sua street art ♥️

Girovagando per le strade di Flagstaff si possono ammirare strepitosi murales, tanti, coloratissimi, tra i più belli che abbia mai visto! ♥️

Ogni angolo riserva scoperte artistiche, i muri diventano tele su cui dipingere *_*

Ispirati dalla natura, dalla cultura locale, dalla storia, raccontano storie e si prestano a interpretazioni personali.

I murales sono davvero molti, noi ne abbiamo visti alcuni nell’Historic Downtown, ma volendo si può fare una vera caccia al tesoro della street art recuperando la mappa dedicata al Visitor Center.

Mannaggia ad avere più tempo a disposizione…;P

Qui una carrellata, per avere un’idea di cosa vi aspetta anche solo perdendovi per le vie del centro storico.

 

The Sound of Flight

Progettato dal visionario Sky Black e portato in vita in collaborazione con Mural Mice – R.E. Wall e Maggie Dewar, The Sound of Flight decora l’esterno dell’Orpheum Theatre, sorprendentemente quasi nascosto in uno dei vicoli laterali del centro.

La scena surreale, che ha richiesto circa due anni di progettazione e pittura, prima del suo completamento nel 2015, è un grandioso capolavoro lungo un isolato, al cospetto del quale si rimane completamente rapiti e sbalorditi! *_*

Io me ne sono innamorata all’istante: meraviglioso, emozionante, ricco di dettagli e colori, originale, un’esplosione di creatività che include un pianoforte a coda dal quale prendono il volo una miriade di uccelli, il “David” di Michelangelo, il “Pensatore” di Rodin, un lupo solitario che ulula e il Grand Canyon al tramonto!♥️

Forse è il mio preferito in assoluto tra tutti quelli che ho visto finora!♥️

Gli artisti ammettono che il pieno significato del murale è un mistero che è meglio lasciare agli occhi  e al cuore di chi lo guarda, ma affermano che la loro intenzione era “rappresentare l’infinito potenziale dell’immaginazione, dell’ispirazione e del coraggio umani”.

Dove: Orpheum Theatre, 15 W. Aspen Ave.

 

Piano Room Mural

The Piano Room è stato dipinto da Ricco Distefano con l’aiuto di Sage, Jill e Dan Drilevich nel 2010. Il muro su cui lo potrete trovare era il retro dello Speakeasy Bar, uno dei bar che operavano durante il proibizionismo.

A differenza di quel che ci si aspetta, non ci si trova davanti all’interno di un piano bar, ma a una serie di personaggi di un’altra epoca che paiono passeggiare al suo esterno…

Curioso il dettaglio dei mattoni a vista intorno ai quali in un primo momento sembra che l’opera sia stata progettata quando in realtà i mattoni sono stati creati come parte del dipinto.

Dove: 12 N. Leroux St.

 

True Blue NAU

True Blue NAU è stato dipinto da Joe Cornelius per avvicinare NAU e Flagstaff. Il progetto ha richiesto circa due mesi per essere completato ed è uno dei murales più dettagliati dell’Arizona settentrionale. Mostra come il college è integrato nella comunità e che gli studenti universitari della Northern Arizona University ne sono una parte molto importante.

Dove: North Leroux Street tra la Route 66 e Aspen Avenue

 

Mother Myth

Il murale Mother Myth di RE Wall e Margaret Dewar si trova sul retro della Lumberyard Brewing Company e fa parte di una serie di graffiti che raccontano la storia della mitica Route 66 con dettagli sorprendenti. Questi murales mostrano inoltre l’impatto che la strada più famosa d’America ha avuto su Flagstaff.

E naturalmente sono bellissimi *_*

Dove: angolo North West di San Francisco St. e Phoenix Ave.

 

The Neon Strip

The Neon Streep è un altro “pezzo” di storia della Route 66: il crepuscolo, una striscia di neon che si accendono, le auto d’epoca, un’altra immagine degli anni d’oro della Mother Road.

Dove: angolo North West di San Francisco St. e Phoenix Ave.

 

History of Flagstaff

History of Flagstaff risale al 1998 ed è uno dei primi murales della città. Dovrete guardare in alto: le ricreazioni dei primi anni di vita di Flagstaff sono raffigurate in pannelli nella parte superiore dell’edificio che ospita l’Old Town Shops.

La sua storia, le sue radici, i suoi cambiamenti, tutto quello che l’ha portata ad essere quella che è oggi.

Dove: 120 N Leroux St.

 

All From a Moment Alive

All From a Moment Alive è stato dipinto da Lyle Motley e si trova sul lato dell’edificio Absolute Bikes. Anche questo è enorme e fantasioso, uno di quei murale colorati e “simpatici” che ti fanno sorridere quando li vedi.

Dove: 202 E Route 66

 

Flagstaff Little Girl

Il nome l’ho scelto io ed è un piccolo disegno al lato di una porta che ho notato per caso e che mi ha fatto venire immediatamente gli occhi a cuoricino *_*

Non proprio un murale ma è adorabile!♥️

 

 

7 curiosità su Flagstaff

Cittadina sorprendente a tutto tondo, Flagstaff, è anche ricca di curiosità interessanti  😉

 

Flagstaff è spesso chiamata La città delle sette meraviglieperché si trova nel mezzo della foresta nazionale di Coconino ed è circondata dal Grand Canyon, dall’Oak Creek Canyon, dal Walnut Canyon, dal Wupatki National Monument, dal Sunset Crater National Monument e dal San Francisco Peaks.

 

 Da uno dei telescopi del Lowell Observatory, nel 1930, grazie alla tecnologia avanzata di mappatura lunare, venne identificato il pianeta Plutone! Una clamorosa scoperta che ha reso famosa Flagstaff nel mondo.

 

L’osservatorio è stato fondato qui, da un certo Percival Lowell, a causa dell’elevazione e dell’oscurità di questa area. Nel 2001 Flagstaff ha onorato questo rapporto con l’osservatorio diventando la prima International Dark Sky City al mondo.

 

 All’inizio degli anni ’60 Flagstaff ha svolto un ruolo importante nella preparazione degli astronauti dell’Apollo per le loro missioni sulla luna. La US Geological Survey Branch of Astrogeology è stata istituita a Flagstaff a causa del numero circostante di punti di riferimento geologici naturali che assomigliavano alla superficie della luna. L’addestramento sul campo per gli astronauti si è svolto al Sunset Crater Volcano National Monument, al Meteor Crater, al Grand Canyon National Park e in altre aree della regione.

 

 L’Hotel Monte Vista, nel suo primo anno di vita, l’hotel ha ospitato il programma radiofonico quotidiano di tre ore di Mary Costigan dalla stanza 105. Costigan è stata la prima donna americana a ottenere una licenza di trasmissione radiofonica.

 

 Nel distretto storico di Flagstaff, pieno di ristoranti e di negozi, non sono accettate catene o franchising, ma soltanto attività di residenti, in modo da preservare la struttura originale della città e promuovere le realtà locali.

 

 La città è stata una delle tante location del film Forrest Gump: durante la sua corsa attraverso il Paese, Forrest passa su North San Francisco Street, vicino dove incrocia East Aspen Avenue.

 

Voi le conoscevate già tutte? 🙂

 

 

All’inizio era solo una fermata ferroviaria transcontinentale per i coloni intrepidi che viaggiavano verso ovest, oggi Flagstaff è un mix eclettico di patrimonio naturale, vecchio west, street art e studenti universitari.

Un fantastico miscuglio tra vecchio e nuovo, un luogo in cui dietro ogni angolo troverete ricordi della sua storia.

Un città dai mille volti  tutta da scoprire ♥️

 

 

 

 

 

 

 

Info pratiche

Dove

Capoluogo della contea di Coconino, Flagstaff si trova nella zona settentrionale dell’Arizona, a circa duemila metri di altitudine, vicino al bordo sud-occidentale dell’altopiano del Colorado e lungo la famosa Route 66.

 

Come arrivare

In auto: percorrendo la I-40 sia provenendo da est che da ovest, la I-17 proveniente da Phoenix, o ancora, come abbiamo fatto noi, da Sedona percorrendo l’Oak Creek Canyon Scenic Drive verso nord, che si snoda sulla Route US 89A, una fra le strade panoramiche più famose d’America, tra i paesaggi spettacolari  della Coconino National Forest *_*

 

In autobus: Flagstaff può essere raggiunta anche in autobus utilizzando i celeberrimi Greyhounds

In treno: Amtrak offre un collegamento regolare fra Chicago e Los Angeles, sulla linea Southwest Chief, attraverso le grandi pianure americane.

Da Flagstaff parte anche il Grand Canyon Railway, che porta direttamente al Visitor Center del South Rim attraverso un percorso estremamente scenografico.

 

I musei

Flagstaff ospita anche il Pioneer Museum, gli US Naval Observatories, il Lowell Observatory e il Museum of Northern Arizona, uno dei migliori musei archeologici del sud-ovest preistorico del mondo, che durante la breve sosta non siamo riusciti a visitare.

 

I parchi cittadini

La città ha anche molti bei parchi: Bushmaster Park, Thorpe Park, Wheeler Park e Buffalo Park

 

I dintorni

Come già visto Flagstaff è circondata da bellezze naturali splendide: dalla foresta nazionale di Coconino al Grand Canyon, dall’Oak Creek Canyon al Walnut Canyon, dal Wupatki National Monument al Meteor Crater National Monument, da Sedona alle Grand Falls, e naturalmente dalla natura del San Francisco Peaks.

Insomma un’ottima base per visitare moltissimi luoghi!

 

 

 

 

 

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