Il CARAVAGGIO PERDUTO di Jonathan Harr

Se siete appassionati di storia dell’arte e di romanzi thriller, questo libro fa per voi!

A me l’ha prestato un’amica (pure un po’ per caso) e devo dire che è stata una lettura appassionante 🙂

Jonathan Harr, giornalista investigativo americano, nel suo libro Il Caravaggio perduto(titolo originale “The lost painting”), racconta la storia di uno dei ritrovamenti fra i più importanti del Novecento, scritto in modo tale da coinvolgere pienamente il lettore nella ricerca del capolavoro perduto *_*

Un avvincente viaggio tra Roma, Recanati, Londra, Edimburgo e Dublino che ripercorre i fatti di cronaca realmente accaduti di un avvenimento straordinario: il ritrovamento di un dipinto di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, di cui si erano perse le tracce da secoli e noto solamente per via dell’esistenza di alcune antiche copie *_*

Harr si appassiona talmente alla storia che si reca a Roma, impara l’italiano, incontra i protagonisti, li intervista, riempie decine di taccuini di appunti e cuce insieme un incalzante romanzo-thriller.

 

Il dipinto

La Cattura di Cristo o “Presa di Cristo nell’orto” di Caravaggio risale al 1602 e viene attribuito al Merisi solo nel 1993 dopo che per lunghi anni era stato considerato perso.

La tela rappresenta il momento del tradimento di Giuda, il bacio nefando che porta alla morte il Redentore, immortalato dal Caravaggio in un’atmosfera di oscurità quasi totale che avvolge ogni cosa.

Il volto di Gesù è ritratto in un’angosciata rassegnazione. Le guardie si accalcano e lo trattengono. Si dice persino che  la guardia con la lanterna sia un autoritratto di Caravaggio. Il Merisi immortala la frenesia, la concitazione, il tradimento, lasciando il momento come sospeso.

Il New York Times l’ha definita un’opera meravigliosa e di un crudo realismo.

 

I protagonisti

Un tenace storico dell’arte e principali autorità mondiali su Caravaggio, Sir Denis Mahon, una giovane laureata e ricercatrice, Francesca Cappelletti insieme alla collega Laura Testa, e un appassionato restauratore della National Gallery di Dublino, Sergio Benedetti, sono i protagonisti principali delle vicende che hanno portato a quella che viene definita come la grande scoperta del secolo scorso.

Il racconto di Harr è un mix tra un’appassionante detective story, fatta di indizi, intuizioni, colpi di scena (ma anche di rivalità e gelosie tra studiosi), e il dramma della vita turbolenta di Caravaggio, di uno dei più grandi e controversi geni pittorici italiani, spesa tra ricchezza e miseria, vagabondi e prostitute, zuffe e onori, fino all’improvvisa morte avvolta nel mistero e alla scomparsa di gran parte dei suoi lavori.

 

La trama: tra storia, ricerche e scoperte

Come tante grandi scoperte del mondo dell’arte, anche questa è avvenuta per lo più per caso.

Tutto inizia nel 1952, quando Mahon riconosce nell’ufficio del sindaco di Roma il vero originale del “San Giovanni Battista”.

Ed è proprio nel corso di alcune ricerche sul “San Giovanni” che, nel 1989, Francesca Cappelletti e la sua collega Laura Testa, trovano a Recanati, nell’archivio inaccessibile e dimenticato della famiglia Mattei, il pagamento del San Giovanni Battista Capitolino del gennaio del 1603 che va a consolidare l’intuizione di Mahon.

E scoprono inaspettatamente preziosi documenti riguardanti il quadro scomparso del Caravaggio la Cattura di Cristo“!

L’opera viene commissionata al Merisi durante il suo soggiorno romano dal marchese Ciriaco Mattei, fratello del cardinale Gerolamo Mattei, che sceglie il soggetto e l’iconografia, ispirandosi alla spiritualità francescana. In seguito il dipinto viene attribuito erroneamente ad un oscuro artista olandese e venduto per una miseria allo scozzese William Hamilton Nisbet.

Nel 1990 entra in gioco Sergio Benedetti, che in Irlanda si imbatte casualmente nell’opera in una residenza religiosa gesuita a Dublino e Padre Noel Barber lo incarica di esaminarla per poterla restaurare.

Benedetti inizia un lungo lavoro di restauro e sotto gli strati di polvere e detriti riconosce la maestria con cui il dipinto è stato realizzato. Dopo aver fatto qualche ricerca sullo stile pittorico dell’opera, ipotizza che l’autore sia Caravaggio.

 

Come una caccia al tesoro

Da quello che dovrebbe essere catalogato come saggio di narrativa nasce una caccia al tesoro, partita da un archivio impolverato della città di Leopardi e conclusa in Irlanda, una rocambolesca ricerca, raccontata con un calzante senso della suspense e del mistero.

Un affascinante percorso dove Harr si sofferma anche sulla passione degli studi artistici e il delicato, prezioso lavoro di preservare un dipinto di 400 anni per i secoli a venire *_*

Che dire… le vie dell’arte sono infinite 😉

 

Quanto sarebbe bello ora trovarsi a Dublino ed entrate nella National Gallery of Ireland, dove è tutt’ora conservato, e passare almeno cinque minuti davanti alla “Cattura di Cristo”? Io credo che oltre ad ammirarlo nel suo splendore ripenserei alla sua storia travagliata e al libro che me l’ha raccontata 😉

 

Voi l’avete mai letto? Vi piacerebbe leggerlo?

 

 

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