MOUNT RUSHMORE MEMORIAL: 4 Presidenti nel cuore delle Black Hills

“Let us place there, carved high, as close to heaven as we can…. our leaders, their faces, to show posterity what manner of men they were”

Gutzon Bodrum – 1930

 

La Real America è il cuore country degli Stati Uniti: infinite praterie dorate, montagne aspre e vertiginose, boschi a perdita d’occhio, mandrie di mucche in libertà, cultura e pittoresche cittadine che sembrano uscite da un film.

Un angolo di America ricchissimo di cose da vedere e da visitare, tantissimi chilometri da macinare su strade che attraversano paesaggi spettacolari da ammirare ♥️

 

Mount Rushmore National Memorial

La zona del Monte Rushmore, pur essendo molto famosa, è decisamente lontana dalle più conosciute mete turistiche degli Stati Uniti. Questo imponente memoriale si trova nel cuore delle Black Hills, una bellissima catena montuosa nello stato del South Dakota considerata sacra dai nativi Sioux o (Lakota).

Il Mount Rushmore National Memorial con i volti dei famosi quattro presidenti USA scolpiti nella roccia è uno dei più importanti, iconici, monumenti nazionali degli Stati Uniti. Conosciuto anche come Shrine of Democracy, “Santuario della Democrazia”, è uno dei simboli più famosi e conosciuti d’America e incarna perfettamente lo spirito americano: la conquista dei territori inesplorati, l’avanzamento tecnologico, il patriottismo e, perché no, un po’ di manie di grandezza 😉

 

Un po’di storia

Il progetto visionario e unico nel suo genere è stato voluto dal genio intellettuale Doane Robinson a cui fu affidato il compito di accrescere il potenziale turistico del territorio. Lui, che non amava le idee banali né tanto meno semplici, decise che su una grande parete di roccia delle Black Hills si sarebbe raccontata la storia degli Stati Uniti.

La realizzazione dell’opera è invece dello scultore Gutzon Borglum, che scelse Mount Rushmore per le caratteristiche della roccia e per la prolungata esposizione alla luce solare durante tutto il giorno. I lavori di demolizione e intaglio al massiccio di granito durano ben 14 anni, dal 1927 al 1941, fino alla morte dello scultore, avvenuta nel 1941. L’opera fu poi finita dal figlio, Lincoln.

Furono impiegati oltre 400 operai tra cui spiccava l’abile maestro carpentiere e principale scultore, l’italiano naturalizzato statunitense intagliatore Luigi Del Bianco, che si occupò del lavoro più delicato: scolpire i lineamenti dei quattro Presidenti.

Il progetto originario della scultura del Monte Rushmore prevedeva di procedere verso sinistra e scolpire il ritratto di Thomas Jefferson alla destra di Washington, ma circa due anni dopo il granito iniziò a sfaldarsi per poi cedere completamente. A quel punto Borglum fu costretto a rivedere i suoi piani e completare l’opera verso destra. Nessun operaio morì durante la realizzazione delle sculture: ed è un caso raro per sculture di quella grandezza e per la pericolosità dalle condizioni estreme di lavoro visto che gli operai lavoravano per la maggior parte del tempo appesi a corde e che il 90% della montagna è stato scolpito con la dinamite rimuovendo più di 450.000 tonnellate di roccia! :O

Pensate che questa scultura faraonica è alta quasi 20 metri e largo 56: l’intero complesso è monumentale nella sua grandezza e nella sua accurata scenografia che deve ispirare meraviglia e grandiosità allo stesso tempo.

Un’altra particolarità del progetto originale è che il monte doveva contenere anche una “camera dei segreti”, una stanza dove custodire i più importanti documenti della storia americana. La stanza non è mai stata realizzata, ma dietro la testa di Lincoln c’è comunque un piccolo vano, chiamato Hall of Records, che contiene gli studi e i progetti del monumento. Purtroppo però, il piccolo tesoro non è accessibile ai visitatori.

 

Una curiosità: l’opera è incompleta. La scultura avrebbe dovuto rappresentare anche i busti dei presidenti ma per mancanza di fondi, il progetto fu interrotto. Questo non ha impedito a Mount Rushmore di diventare un’icona conosciuta in tutto il mondo!

Piuttosto impressionante, non trovate? :O

 

 

I quattro presidenti

In realtà il mastodontico monumento rappresenta non solo quattro figure di spicco della storia americana, ma anche quattro momenti importanti nella crescita di questa nazione. Tutti insieme riflettono i primi 150 anni degli Stati Uniti e simboleggiano la nascita, la crescita, lo sviluppo e la conservazione dell’America.

 

George Washington (1732 – 1799)

E’ stato il primo presidente americano e ha rappresentato la guida politica e morale per i coloni che si battevano contro la Madre Patria, per ottenere l’indipendenza.

 

Thomas Jefferson (1743 – 1826)

Il terzo presidente degli Stati Uniti è entrato nella storia per aver introdotto i principi di democrazia nella Dichiarazione d’Indipendenza.

 

Abraham Lincoln (1808 – 1865)

Il 16° presidente affrontò la Guerra di Secessione, tenendo unita la nazione e pose le basi per la moderna democrazia: l’abolizione della schiavitù.

 

Theodor Roosevelt (1858 – 1919)

Il 26° presidente ebbe il compito di traghettare il Paese in un periodo di grande crescita economica dando finalmente peso ai diritti dei lavoratori.

 

Osservando bene i volti, si vede che sono stati scolpiti con estrema maestria e attenzione ai dettagli. Un esempio è Roosevelt, che sembra effettivamente portare gli occhiali, anche se ovviamente questi non esistono.

 

 

La visita

Varcato il grande arco in pietra lo spettacolo del Memoriale accoglie i visitatori in tutta la sua imponenza

 

Avenue of Flags, Terrazza

The Avenue of Flags fu aggiunta nel 1976 su suggerimento di un visitatore. Le bandiere esposte sono 56 e non 50 come ci si aspetterebbe: 50 rappresentano gli stati americani, le rimanenti 6 il Distretto della Columbia, il Territorio di Guam, nella Micronesia, il Commonwealth di Puerto Rico, le Isole Samoa americane, le Isole Vergini e il Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali.

Le bandiere sono disposte in rigoroso ordine alfabetico e sotto ad ognuna trovate l’anno di annessione agli Stati Uniti e l’ordine di annessione.

 

Grand View Terrace

Proseguendo si arriva fino alla terrazza panoramica Grand View Terrace, il principale punto panoramico. Qui i volti di sommità della collina di fronte, ben visibili nonostante la distanza e contornati da una vegetazione lussureggiante

Il colpo d’occhio sui volti scolpiti è grandioso: Washington, Jefferson, Lincoln e Roosevelt si stagliano imponenti dalla montagna di roccia bianca di fronte incastonate nella splendida cornice lussureggiante delle Black Hills.

Oltre allo stupore l’atmosfera che si respira è estremamente patriottica, come capita spesso negli States.

 

Sotto la terrazza si trovano l’anfiteatro, dove si svolge la cerimonia serale, e il Lincoln Borglum Visitor Center. Qui sono ospitati un vero e proprio museo che ripercorre la storia del luogo attraverso una mostra permanente e un video documentario della durata di circa 20 minuti.

 

Evening Lighting Ceremony

Da fine maggio a fine settembre è possibile assistere alla cerimonia serale quando le luci illuminano i volti dei quattro presidenti. Da fine maggio a metà agosto, si tiene alle 21:00 e da metà agosto al 30 settembre, la cerimonia di accensione si tiene alle 20:00. Noi, visto il lungo spostamento della giornata, non ci siamo stati, quindi non so dirvi direttamente come sia. Abbiamo preferito rilassarci a gironzolare per Keystone, però i volti illuminati li abbiamo visti lo stesso da lontano 😉

 

Presidential trail

Il Presidential Trail inizia vicino alla terrazza panoramica principale e procede verso ovest attraverso i pini ponderosa fino alla base del memoriale. Il breve e facile trail di 1 chilometro vi permetterà di vedere la scultura da una distanza ravvicinata. Lungo il percorso immerso nella natura ci sono quattro terrazze di sosta con pannelli esplicativi dedicati ad ognuno dei presidenti che potrete ammirare da diverse impressionanti prospettive.

 

Sculptor’s Studio

Lo studio di Gutzon Borglum si trova al termine del sentiero. Questo piccolo museo si concentra soprattutto sulla fase di progettazione con modellini e disegni.

Qui è possibile vedere il modello dell’enorme scultura su cui si è basato lo scultore e capire come lo stesso sia stato riportato sulla montagna: per scolpire questa gigantesca opera, Gutzon Borglum creò un modello dei quattro presidenti in scala 1 a 300 metri. Tramite un apparato di cerchi posizionati sulle teste dei presidenti e funi, lo scultore riuscì a riprodurre le quattro teste in modo perfetto :O

Inoltre…sapevate lo scultore avrebbe voluto realizzare dei mezzi busti, come vedete dall’immagine qui sotto?

Se osservate attentamente l’opera, noterete che Washington, è l’unico ad avere un accenno di colletto e spalle della giacca. Questo perché la sua fu la prima effige ad essere scavata, e a quel punto si capì che la roccia non poteva supportare un lavoro così impegnativo. Il progetto fu quindi abbandonato, e si scolpirono solo i volti.

 

Perché Monte Rushmore?

Le tribù indiane Sioux della zona, che consideravano le Black Hills come un territorio sacro, chiamavano il monte Rushmore I Sei Nonni, mentre i coloni bianchi della zona utilizzavano diversi nomi, tra cui alcuni poco rassicuranti come “la montagna del puma” o “del mattatoio”. Il nome attuale venne stabilito solo nel 1930 dalla Commissione degli Stati Uniti per i Nomi Geografici in onore di Charles Rushmore, un avvocato e imprenditore di New York che aveva fatto una spedizione nella zona nel 1885 conduceva uno studio sull’estrazione dei minerali nelle Black Hills.

Rushmore donò personalmente 5.000 dollari per l’impresa, il contributo individuale più grande per la sua costruzione.

 

Tips

Se vi chiedete quale sia l’orario migliore per vedere Mount Rushmore, secondo me è il mattino, quando la luce del sole colpisce direttamente i volti dei presedenti illuminandoli senza ombre. Inoltre, arrivare di primo mattino permette di godersi il sito senza folla. Noi siamo arrivati all’apertura e ce ne siamo andati quando iniziava ad arrivare il caos.

A meno di cinque minuti di auto dal sito commemorativo, lungo la 244 che costeggia la montagna, potrete vedere Mount Rushmore da un’altra prospettiva e fotografare George Washington da una prospettiva insolita: di profilo! 😉

 

Keystone

Come molte altre cittadine della zona, Keystone nasce come avamposto minerario durante gli anni della corsa all’oro e si è poi trasformata in una località turistica, che ogni anno attira milioni di visitatori grazie al Mount Rushmore National Memorial, che si trova appena oltre i confini della città.

Situata a pochi chilometri da Hill City e immersa nella meravigliosa Black Hills National Forest *_*, Keystone, è piccolina, ma offre molte cose da vedere e da fare. Con le montagne tutt’intorno e una fila antiquata di negozi e ristoranti sulla Main Street, è proprio carina.

C’è anche una bellissima vecchia stazione dalla quale, ho scoperto, parte un treno del 1880 con tanto di locomotiva a vapore che, attraverso le Black Hills, su una linea molto panoramica, porta a Hill City (e viceversa). Ad avere tempo quanto sarebbe bella un’esperienza così?? *_*

Curiosità

La città prese il suo nome da una miniera locale, che probabilmente a sua volta prese il nome da un simbolo massonico su una trave.

 

Custer

La cittadina di Custer, la più antica delle Black Hills, fu costruita nel 1875 dopo che i minatori che accompagnavano la spedizione di ricognizione del tenente colonnello George Armstrong Custer, scoprirono l’oro nel French Creek, oggi è un ottimo punto di partenza visitare questa zona del South Dakota. Noi abbiamo fatto una breve tappa e l’abbiamo trovata carinissima!

Il centro della città non ha perso lo stile western che ancora colpisce per i suoi caratteristici edifici che si rifanno all’epoca dei minatori, negozi unici, gallerie d’arte e musei, come il 1881 Courthouse Museum che racconta la storia di queste terre.

 

Black Hills

Le Black Hills (Pahá Sápa in Lakota, Moʼȯhta-voʼhonáaeva in lingua cheyenne, letteralmente in italiano “Colline Nere“) sono una catena montuosa degli Stati Uniti d’America, che si estende dal  South Dakota fino al Wyoming. Le colline erano chiamate così a causa della fitta vegetazione che, guardandole da lontano, le faceva apparire di colore scuro. Si tratta di una delle terre ritenute sacre per i Nativi che erano soliti viverle nella ricerca di visioni e per la loro ricchezza di riserve naturali.

 

Monte Rushmore vs Crazy Horse

Il Monte Rushmore ha anche un antagonista, sempre in South Dakota, sempre nelle Black Hills, a pochi chilometri di distanza: si tratta del Crazy Horse Memorial.

La decisione di realizzare questa opera fu definitivamente assecondata dai capi Lakota nel 1939. Il progetto nato da un’idea dello scultore Korczac Ziolkowsky (assistente dello scultore Gutzon Borglum nei lavori a Monte Rushmore) intendeva essere una riposta alla provocazione delle facce dei Presidenti realizzate nella terra sacra dei nativi delle Black Hills. Una “sfida all’iconografia a stelle e strisce” per scolpire un imponente monumento che raffigurasse il loro famoso capo indiano Cavallo Pazzo, trionfatore della battaglia di Little Big Horn contro il generale Custer.

L’ardita scultura del Crazy Horse Memorial, iniziato nel lontano 1948, è tutt’ora un work in progress e al momento si possono vedere distintamente la testa e il contorno del braccio teso di Cavallo Pazzo. Sembra che una volta ultimata (se verrà mai ultimata), diventerà la statua scolpita in una montagna più grande al mondo.

Noi abbiamo fatto solo una breve sosta e lo abbiamo visto dal parcheggio esterno, un po’ perché avevamo poco tempo (il tempo è sempre tiranno!), un po’ perché avevamo letto che anche dall’interno lo avremmo visto comunque da lontano. Ai tempi c’era una navetta a pagamento a bordo della quale un ranger dava le informazioni principali sul memoriale e da cui non era possibile scendere, e il tour guidato fino alla cima della montagna aveva un costo folle. Magari oggi è cambiato qualcosa e la visita è impostata diversamente.

Dove: il Crazy Horse Memorial si trova a 7 km dalla cittadina di Custer, a 16 km da Hill City e a 30 km dal famosissimo monumento Mt. Rushmore.

 

L’altro lato della medaglia

Le Black Hills sono anche al centro del territorio politico disegnato dai trattati di Fort Laramie del 1851 e del 1868. E continuano a essere una parte cruciale della posizione strategica che ha sostenuto la resistenza dei nativi all’invasione bianca. Sono diventati un simbolo internazionale della chiamata a restituire la terra rubata agli indigeni.

Durante l’estate è possibile esplorare il Lakota, Nakota e il Dakota Heritage Village che celebra la vibrante cultura indiana americana della regione. Le persone e i luoghi delle Black Hills raccontano la storia di coloro che hanno abitato questa terra per migliaia di anni, le storie di espansione, vita di frontiera e il futuro dell’America come popolo unito. Un’occasione per apprendere la storia americana in tutte le sue sfaccettature.

 

“La libertà, quando comincia a mettere radici, è una pianta di rapida crescita.”

George Washington

 

 

South Dakota…uno stato in cui tornare!

Uno degli aspetti che mi ha fatto amare questa zona del South Dakota sono le strade panoramiche, una la prosecuzione dell’altra, una più bella della precedente: si affrontano tornanti a gomito, si entra in tunnel scavati nelle rocce, si ammirano laghi (come l’Horse Thief Lake che vedete qui sotto e vicinissimo a Mount Rushmore) e montagne aguzze, si attraversano boschi fitti e sconfinate praterie *_*

E vi assicuro vale la pena, una volta nella vita, di percorrere diverse miglia per visitare uno dei luoghi più famosi della storia ed emozionarsi appena si inizia ad intravedere l’inconfondibile sagoma del Monte Rushmore che si staglia all’orizzonte delle Black Hills ♥️

Sicuramente uno Stato in cui tornare per le sue altre celebri cittadine westner e per le meraviglie naturali che vi si possono trovare!

Avrei già qualche idea per un on the road tra North e South Dakota… 😛

 

Voi ci siete mai stati o vorreste andarci? Fatemi sapere nei commenti 🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Info pratiche

Dove

Il Mt Rushmore si trova nei pressi della cittadina di Keystone, lungo la SD-244

 

Come arrivare

Denver è a 600 km, l’aeroporto più vicino è il Rapid City Regional Airport a circa 20 minuti di guida.

Il mezzo più comodo per arrivare e raggiungere il Monte Rushmore è l’automobile.

 

Da Denver: prendete la I-25 verso nord fino a Cheyenne, in Wyoming. Proseguite verso nord con la I-85, e poi imboccate la SD-18 a Mule Creek Junction. Varcate il confine con il South Dakota e proseguite fino ad entrare nelle Black Hills seguendo la percorrendo la bellissima strada panoramica 385 in direzione nord, e poi svoltare sulla 244 verso est.

Da Devils Tower: prendete la I-90 fino a Spearfish, e da lì entrate nelle Black Hills imboccando la strada 85 e poi la 385 per raggiungere Keystone.

Dal Badlands National Park: utilizzate sempre la strada 44 fino a Rapid City e raggiungete Keystone tramite la la SD-16.

 

Orari

Il parco è aperto tutto l’anno, condizioni meteo permettendo, con degli orari che cambiano a seconda del periodo: da marzo a settembre: dalle 5 alle 23, da ottobre a marzo: dalle 5 alle 21

 

Ingresso

Il memoriale è gestito dal National Park Service degli Stati Uniti e l’ingresso è gratuito, mentre per usufruire del parcheggio si paga una tariffa di $10 ($5 per chi ha superato i 62 anni di età) che consente di lasciare l’auto in sosta per l’intera giornata. Nota bene: gran parte del parcheggio è sotterraneo, quindi permette di lasciare l’auto all’ombra per tutta la durata della visita.

Calcolate che il Monte Rushmore si visita tranquillamente, e stando larghi e prendendosela con calma, in un paio d’ore.

 

Information Centers

Ci sono due centri visitatori che possono aiutare a comprendere meglio la storia del monumento e delle attività che si possono svolgere all’interno.

Il primo è l’Information Center, collocato nei pressi dell’ingresso, dove si trovano i ranger che potranno rispondere alle richieste e curiosità e c’è esposto il programma delle attività della giornata, oltre all’immancabile bookstore.

Invece il Lincoln Borglum Visitor Center, situato proprio sotto la grande terrazza panoramica, è un vero e proprio museo che ripercorre la storia del luogo attraverso una mostra permanente e un video documentario della durata di circa 20 minuti.

 

Servizi del memoriale

Dentro il memoriale, prima della terrazza panoramica, ci sono un Information Center, un ristorante self service con gelateria e bar, un bookshop e un negozio di souvenir. Sono inoltre presenti servizi igienici con postazioni di ricarica delle bottiglie d’acqua. Se arrivate sprovvisti di cibo, non avrete problemi ma naturalmente i prezzi non sono proprio economici.

Potete trovare tutte le info sull’accesso, gli orari di apertura, lavori di manutenzione ed altri avvisi sul sito ufficiale del memoriale.

 

Dove dormire

La città più vicina per visitare il Mt Rushmore è la minuscola Keystone. Logisticamente è molto comoda, soprattutto se vi fermate a vedere la cerimonia serale, e non volete guidare al buio. Come alternative, potete valutare Hill City o Custer, sempre all’interno delle Black Hills, ma più distanti. Oppure, se volete un po’ più di vivacità, Rapid City che si trova a 37 km dal memoriale.

 

Dove mangiare

Per una sosta golosa e piatti tipici della zona (e non solo), noi avevamo già adocchiato da casa, in fase di studio, il ristorante storico Ruby House a Keystone. Varcando le porte del locale si fa un salto indietro nel tempo e si torna ai giorni del vecchio West. Ci si ritrova in una sala da pranzo in stile 1900 con eleganti arredi di inizio secolo, tendaggi di velluto rosso, arazzi, immagini e stampe d’epoca  in cornici antiche.

Oltre all’atmosfera e alla storia incredibile e complessa del Ruby House,  il cibo è ottimo, con diverse specialità della casa (come il Buffalo Stew in a bread bowl che abbiamo assaggiato noi!) e i prezzi onesti. 

Dove: 124 Winter St, Keystone

Apertura: da aprile ad ottobre

 

 

 

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e tanto, tanto altro! 😉