Gli Orridi di Uriezzo: i CANYON del Piemonte e le Marmitte dei GIGANTI

Sapevate che anche in Piemonte ci sono i canyon?

Ebbene sì, in Valle Antigorio, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, si trovano una serie di gole scavate nel granito da torrenti che in un passato lontano scorrevano a valle del Ghiacciaio del Toce.

Sono gli Orridi di Uriezzo un posto pazzesco che ricorda un po’ gli slot canyon degli States *_*

Canyon profondi, scavati dalle acque milioni di anni fa’: un giardino glaciale che si addentra tra le rocce dando vita a spettacolari paesaggi pieni di magia  ♥️

Quello che possiamo ammirare oggi è la testimonianza concreta dell’azione erosiva millenaria operata da antichi ghiacciai e dai torrenti che scorrevano sotto di essi che hanno creato un paesaggio naturale molto raro nelle Alpi, un territorio unico e prezioso.

Tanta bellezza è stata creata circa 12.000 anni fa, quando il ritiro dei grandi ghiacciai ha trasportato sassi e detriti erodendo la roccia sottostante, modellandola come l’opera di uno scultore. L’impeto delle acque dei torrenti, che oggi non esistono più, ha scolpito le pareti delle gole, formando nicchie, scanalature, volute e tortuosi cunicoli dalle forme capricciose.

Veri e propri canyon che oggi si possono visitare a piedi: immaginate l’emozione di camminare sul letto di questi fiumi oramai scomparsi.

 

Gli Orridi di Uriezzo: la visita

Gli Orridi che oggi è possibile visitare sono tre:

L’Orrido Sud:  è il più spettacolare, lungo circa 200 metri e profondo da 20 a 30 metri.

L’Orrido Nord-Est: lungo circa 100 metri e profondo una decina, altrettanto suggestivo.

L’Orrido Ovest: a lato di una mulattiera che da Uriezzo sale verso la strada statale tra Baceno e Premia, il meno caratteristico e indicato ai più esperti.

Esiste un quarto orrido, denominato di Vallaccia, che si trova sotto la Chiesa di Baceno ma è di difficile accesso e termina con un salto sul torrente Devero.

 

L’Orrido Sud duecento metri di stupore

L’orrido più famoso e suggestivo è quello Sud lungo circa 200 metri e profondo dai 20 ai 30 metri.

Noi lo abbiamo raggiunto oltrepassando il piccolo Oratorio di Santa Lucia dove la strada termina proseguendo poi per il sentiero tra prati fioriti e circondati da alte vette.

La segnaletica ben chiara vi porterà fino all’ingresso che troverete poco più avanti della diramazione sulla sinistra. Qui inizia l’avventura: sembra di scendere nel cuore della terra!

Una stretta ed altissima fenditura nella roccia ci inghiotte immergendoci subito in grandi cavità, quasi enormi stanze da raggiungere attraverso passaggi e scale che portano sempre più giù, strettissimi “corridoi” e tortuosi cunicoli, dalle pareti lisce che quasi si toccano coprendo la vista del cielo.

 

Si prosegue nella penombra e all’improvviso una lama di luce si fa strada tra le rocce, il muschio e le felci, illuminando di colpo l’antro di una caverna.

Ad ogni passo si presenta una prospettiva diversa. Basta pochissimo e le linee curve delle pareti sembrano muoversi, aprendosi un poco o chiudendosi. Sono forme bellissime, sinuose, fantastiche.

Sembra di muoversi in una dimensione irreale, fiabesca.

Ci si sente davvero piccoli piccoli, abbracciati da rocce che raccontano una storia infinita, mormorando WOW ad ogni passo *_*

A un certo punto la gola si apre un po’ e si comincia a sentire il rumore di un’inaspettata cascata, è piccolina, nascosta e si trova racchiusa tra le rocce e gli alberi, ma ci si può avvicinare molto per stupirsi e fare foto. Prima di proseguire fate una sosta qui, non ne rimarrete delusi;)

 

Prima di immergerci nell’Orrido Sud, oppure al ritorno come abbiamo fatto noi, si può fare una breve deviazione per visitare il vicino Ponte di Balmasurda dal quale ammirare la sua vertiginosa gola.

 

L’Orrido Nord-Est

L’orrido Nord-Est lo si può raggiungere svoltando a destra, subito dopo il parcheggio, all’angolo di una bella baita di pietre. La suggestiva entrata alla gola si trova tra la casa sulla destra e la parete rocciosa sulla sinistra, indicata comunque dai chiari cartelli segnaletici.

 

Lungo un centinaio di metri, il suo fondo ciottolato scende gradualmente, fino a raggiungere una profondità di dieci metri.

Procedendo nell’insenatura le pareti diventano sempre più alte e possenti, stingendovi al suo interno. In alcuni tratti le pareti si avvicinano a tal punto che sembrano volervi sbarrare il passaggio, come se oltre si nascondesse un segreto.

Sembra di essere un po’ Indiana Jones in esplorazione in un luogo sperduto e fuori dal mondo.

 

Più piccolino del “fratello maggiore”, ma altrettanto straordinario e suggestivo!

 

Le Marmitte dei Giganti

Vicino agli Orridi di Uriezzo la natura ha modellato altre meraviglie: le Marmitte dei Giganti.

Si raggiungono facilmente dall’Orrido Sud percorrendo una larga strada sterrata che arriva fino al Ponte di Maiesso dall’alto del quale ci si affaccia sull’ennesimo spettacolo della natura.

Enormi pietre e massi bianchi che affiorano alla luce del sole dalle acque color smeraldo del fiume Toce, levigate dall’incessante passaggio millenario dell’acqua, che ne ha ricavato forme strane e curiose.

Ognuna di quelle pietre racconta un diverso turbinio dell’acqua, un erodere continuo e incessante, un lavorio che ci ricorda quale forza spaventosa abbia avuto quell’acqua che ora guardiamo scorrere sotto di noi.

Un tripudio di cascate, salti, terrazze con pozze d’acqua cristallina (e ghiacciata!) e prospettive sempre diverse in base da dove le si guarda*_*

Percorrendo il sentiero dall’altra parte del ponte si hanno ancora viste mozzafiato e si arriva fino ad una spiaggetta di sabbia incantevole dove i più coraggiosi e temerari si immergono nel fiume e altri trovano un buon posticino dove fare un pic nic con una vista magnifica.

 

Poco prima di arrivare alla spiaggia troverete il minuscolo agrichioscoL’Orrido” (www.viciniaziendaagricola.it) che propone gelato, granita al latte, yogurt, formaggi e birre artigianali di aziende agricole del territorio, aperto solo nel fine settimana.

La prossima volta ci faremo un pensierino visto che abbiamo adocchiato “la merenda del pastore”, una selezione di formaggi artigianali pronti per essere degustati: chissà che bontà! 🙂

 

 

Gli Orridi di Uriezzo sono una perla del Piemonte che vi emozionerà con i suoi paesaggi, i suoi colori che si lasciano scoprire timidi con la poca luce che filtra dalle fenditure da cui si intravede, nelle belle giornate, il cielo blu. Passeggiare tra questi orridi sarà un po’ come camminare nel tempo e sentire la potenza della natura che ha saputo ancora una volta creare uno spettacolo incredibile.

Un luogo che ci è entrato nel cuore, ci ha stupito e ci ha riportato anche un po’ in quel dei nostri amati States  ♥️

 

 

 

Info pratiche

Come arrivare: prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce; seguire la SS 33 Gravellona Toce/Sempione, l’uscita da prendere è Crodo. Da qui seguire la SS 659 della Valle Antigorio Formazza fino fino a Premia dove, passato il paese, si segue l’indicazione per l’ingresso vicino all’Oratorio di Santa Lucia (quello da dove siamo partiti noi) oppure fino a Baceno dove vi è un altro accesso agli Orridi

 

Accessi:

Le possibilità di partenza dell’escursione sono più di una e le indicazioni sulla strada permettono di scorgere i punti di accesso con cartelli “Ingresso Orridi”:

– Da Premia (l’accesso da noi utilizzato): subito dopo il paese c’è la deviazione segnalata per Crego e Uriezzo fino a raggiungere l’imponente parete di Balmafredda, frequentata come palestra di arrampicata sportiva. Lasciata la macchina al termine della strada asfaltata vicino al caratteristico oratorio si prosegue a piedi seguendo la segnaletica escursionistica. Il consiglio è quello di arrivare presto in quanto il parcheggio è piccolino e quindi poi bisogna parcheggiare nelle rientranze lungo la strada o nei prati in prossimità della deviazione.

– Da Baceno: si segue la mulattiera in parte lastricata e in parte scavata nella viva roccia, che dalla chiesa monumentale di San Gaudenzio scende alla frazione Verampio. Poi ad un bivio segnalato da frecce escursionistiche si prende un sentiero a sinistra che dapprima attraversa in piano una zona di bosco, quindi in leggera discesa scende ad incrociare la pista di servizio al metanodotto nel tratto che corre parallela all’Orrido sud.

– Da Verampio: parte dalla Trattoria della Campagna. Si segue la pista di servizio al metanodotto che attraversa il T. Devero e costeggia più o meno parallelamente il corso del Toce fino all’altezza del ponte in legno di Maiesso, da cui si gode uno spettacolo affascinante sulle marmitte dei giganti. Poco dopo la strada compie un tornante e prosegue in piano. Subito dopo aver attraversato un ruscello si abbandona la pista trattorabile (bivio segnalato) e si prosegue lungo un comodo sentiero che alternando tratti pianeggianti a tratti più ripidi, conduce all’entrata dell’Orrido sud.

 

Ingresso: gratuito; il percorso è percorribile tutto l’anno ad eccezione dei mesi invernali.

Le visite guidate si tengono nei mesi estivi, il sabato, con partenza alle 14.00 e alle 16.00, e le domeniche alle 10, alle 14 e alle 16 con partenza dall’Oratorio di Santa Lucia.

Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale della Comunità Montana delle Valli dell’Ossola

 

Cosa portare: sicuramente scarponcini o buone scarpe ginnastica, eventualmente una maglia/giacca (in base alla stagione) in quanto ney canyon la tempetratura èfresca e umida, riserva d’acqua ed eventuali viveri per il vostro pic nic (mi raccomando il rispetto della natura però! I rifiuti riportateli a casa)

 

Consiglio spassionato: andate presto o se possibile durante la settimana per trovare meno folla possibile. Visitate per primo l’Ortrido Sud perché è il più gettonato e dopo una certa ora in tarda mattinata c’è troppa gente. Non riuscireste a godervi il luogo e la sua atmosfera.

 

Poco lontano da qui c’è un’altra meta favolosa per un fuori porta nella natura, vi lascio il link all’articolo qui sotto 😉

La Cascata del Toce